Messico: Riforma delle telecomunicazioni

Dopo aver riorganizzato il proprio settore al seguito delle raccomandazioni OCSE, il Messico beneficia oggi dei servizi di telecomunicazione mobili tra i meno cari della zona OCSE.

Quali sono i temi ?

Il settore delle telecomunicazioni svolge un ruolo importante nell’agevolare la trasformazione digitale, migliorando la produttività e la crescita economica oltre che nel permettere alle amministrazioni di erogare determinati servizi pubblici.

Nel 2012, su richiesta del Governo messicano, l’OCSE ha condotto e pubblicato lo Studio della politica e della normativa sulle telecomunicazioni in Messico. In quel periodo, i servizi di telecomunicazioni interni erano tra i più cari dei Paesi dell’OCSE, tali da renderli inaccessibili per molte persone. Il rapporto suggeriva alcune misure essenziali per rendere i servizi di comunicazione più efficienti e accessibili per la popolazione, riguardanti in particolare la banda larga ad alta velocità, ma anche la telefonia e l’accesso a Internet nelle aree rurali.

Quali sono le soluzioni?

A partire dal 2013, il Messico ha intrapreso una riorganizzazione del proprio quadro giuridico e delle proprie misure di intervento, attuando, entro il 2017, 28 delle 31 raccomandazioni contenute nell'esame OCSE. Fra le varie misure attuate, il Paese ha aperto il proprio mercato, ha eliminato le restrizioni agli investimenti diretti esteri (IDE) nelle telecomunicazioni e nei servizi di comunicazione satellitare e conseguito con successo il passaggio al digitale nel 2016, una misura che ha rafforzato le sue infrastrutture di comunicazione interne.

Quali sono gli impatti?

Le riforme hanno generato vantaggi tangibili: hanno stimolato la concorrenza che a sua volta ha incrementato l’accesso; hanno abbassato i prezzi della banda larga mobile dal 69% all’81% e hanno fornito servizi di comunicazione di qualità superiore. Tra il 2012 e il 2016, gli abbonamenti alla banda larga mobile sono più che triplicati, con oltre 50 milioni di nuove utenze, un dato che implica maggiori introiti per gli attori sul mercato delle telecomunicazioni e della diffusione radiotelevisiva, i quali hanno registrato una crescita del 16% tra il 2011 e il 2016. La crescita nei settori delle telecomunicazioni e della diffusione radiotelevisiva è stata più rapida dell’economia in generale e gli investimenti nel settore sono aumentati costantemente. Nel frattempo, dal triennio 2014-17, le barriere commerciali nel settore delle telecomunicazioni messicano sono state eliminate più rapidamente rispetto agli altri Paesi dell’OCSE, aprendo il mercato a nuove imprese.

Il brusco calo del costo delle telefonate e dell’accesso a Internet ha portato un enorme beneficio alle famiglie meno abbienti in un Paese in cui la spesa per i servizi di telefonia fissa e mobile, all’interno dei nuclei familiari più poveri, è stata in media del 10% e del 6,2% dei redditi mensili, rispetto all’1,8% e all’1,2% dei nuclei familiari più affluenti. In breve, nel 2013, le riforme delle telecomunicazioni in Messico, hanno dimostrato che i progressi possono essere rapidi quando un’amministrazione si impegna attivamente.

Lo Studio dell’OCSE del 2017 sull’attuazione delle raccomandazioni formulate nel 2012 ha dato atto dell’esito positivo delle riforme e ha consigliato di mantenere vivo lo slancio in tal senso, in particolare ponendo un'enfasi maggiore sull’inclusività. Il prossimo obiettivo del Paese è l’iniziativa “Red Compartida”, che mira ad estendere la copertura della banda larga a oltre il 92% della popolazione messicana entro il 2024, in particolare nelle zone rurali attualmente non coperte dal servizio.

Prima di questa riforma, le telefonate interurbane ai famigliari erano troppo costose per molti messicani, che non potevano permettersi servizi di Internet mobile già di uso corrente in altri Paesi. Tre quarti dei nuclei familiari non potevano accedere a Internet. Oggi, i servizi di comunicazione sono molto più accessibili e milioni di persone in più si collegano sulla rete web.

Gabriela Ramos Già Capo di gabinetto del Segretario Generale dell’OCSE e Sherpa del G20
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