Mobilità sociale
Trento, Italia, 29 maggio-2 giugno 2015
"Le disuguaglianze dinamiche sono non meno importanti di quelle statiche. Conta non solo la distanza fra chi ha redditi più alti e chi li ha più bassi, ma anche la probabilità che quest'ultimo ha di colmare il divario nel corso della propria vita.....Quando le disuguaglianze statiche si allargano troppo, quando il 10 per cento più ricco della popolazione ottiene il 50 per cento del reddito nazionale e fino al 70 per cento della ricchezza accumulata, come oggi avviene negli Stati Uniti, è difficile che la mobilità sociale possa coprire distanze così grandi. Al tempo stesso se la società si cristallizza, eliminando le possibilità di dinamicità al suo interno, le disuguaglianze statiche tendono ad aumentare. Perché è proprio a questo che serve la mobilità sociale: evitare che le differenze nei redditi si perpetuino e si amplifichino....".
Tito Boeri | Direttore scientifico del Festival dell'Economia
Il Centro OCSE LEED di Trento è lieto di annunciare la tavola rotonda sul tema: Nuovi e vecchi ascensori sociali: a che piano scendere e quale prendere?Sabato 30 maggio 2015 dalle 16.00 alle 17.30 Centro OCSE LEED (ex Convento degli Agostiniani), Vicolo S. Marco, 1, Trento |
Tema |
In Italia, come in molti Paesi europei, la scuola, e l’università in particolare, sono state il principale fattore (ascensore) di mobilità sociale, consentendo la trasformazione di un Paese contadino in uno industrializzato e dei servizi. Oggi la scuola e l’università, che sono in una fase di profonda trasformazione, si interrogano sul bagaglio di competenze e sui modelli di apprendimento più adeguati alla velocità di cambiamento della società. Ad esempio nell’economia della conoscenza e delle globalizzazione la lingua (le lingue) può (possono) essere più importanti della stessa specializzazione tecnica e professionale. La velocità del cambiamento della società è talvolta superiore all’organizzazione dei percorsi formativi, rendendo obsolete competenze ed approcci, prima ancora che i cicli formativi siano conclusi. Dall’altro lato la complessità di tali cambiamenti sollecita riflessioni sull’importanza e strategicità della tradizione e della cultura umanistica (prima ancora di quella tecnico-scientifica), quale fattore molto efficace per sviluppare la capacita di adattamento e l’innovazione anche sociale, che è la vera sfida dei Paesi avanzati (ambito OCSE). La sessione è un momento di confronto su quali competenze e quali modelli possono guidare i percorsi formativi del futuro |
Moderatore | Sergio Arzeni, Direttore, Centro OCSE per l'Imprenditorialità, PMI e Sviluppo Locale |
Relatori |
Roland Benedikter, Professore di Analisi Politica Multidisciplinare, Università della California Aldo Bonomi, Sociologo & Direttore, Istituto di Ricerca AASTER Gianfranco Dioguardi, Professore di Economia & Presidente, Fondazione Dioguardi |
Per maggiori informazioni, consultare il sito ufficiale.
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