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Etudes économiques - NEW

01.04.2019 Rapporto Economico sull'Italia

Dopo una modesta ripresa, l'economia si sta indebolendo: secondo le previsioni, il PIL dovrebbe registrare una contrazione dello 0.2% nel 2019 e un aumento dello 0.5% nel 2020. La politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1% del PIL nel 2018 al 2,5% nel 2019.

In Italia perdurano problemi economici e sociali di lunga data: il PIL pro capite è al livello del 2000 e nettamente inferiore al picco precedente la crisi. Sebbene il tasso di occupazione sia aumentato, è ancora uno dei più bassi tra quelli dei Paesi dell’OCSE, in particolare per le donne.

Per affrontare le sfide strutturali dell’Italia, è necessario un pacchetto di riforme pluriennali che consenta una crescita più solida e inclusiva e ripristini la fiducia nella capacità del Paese di avviare riforme.

Il sistema fiscale e previdenziale e i servizi sociali in Italia possono fare di più per sostenere l’occupazione nelle aree a basso reddito e per la partecipazione del secondo coniuge alla vita lavorativa. Sussidi ai lavoratori e un reddito minimo garantito a un livello moderato stimolerebbero l'occupazione e ridurrebbero la povertà.

I fondi per le politiche di sviluppo regionale devono sommarsi, e non sostituirsi, alle spese ordinarie. Una maggiore efficacia delle politiche di sviluppo regionale e il rafforzamento delle capacità a livello locale aiuterebbero a ridurre il divario tra le regioni. 

Le esportazioni, il consumo privato e, più recentemente, gli investimenti hanno trainato la crescita, rafforzata da una transizione delle industrie esportatrici verso prodotti a più elevato valore aggiunto.

Dopo una modesta ripresa, l'economia si sta indebolendo: secondo le previsioni, il PIL dovrebbe registrare una contrazione dello 0.2% nel 2019 e un aumento dello 0.5% nel 2020. La politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1% del PIL nel 2018 al 2,5% nel 2019.

In Italia perdurano problemi economici e sociali di lunga data: il PIL pro capite è al livello del 2000 e nettamente inferiore al picco precedente la crisi. Sebbene il tasso di occupazione sia aumentato, è ancora uno dei più bassi tra quelli dei Paesi dell’OCSE, in particolare per le donne.

Per affrontare le sfide strutturali dell’Italia, è necessario un pacchetto di riforme pluriennali che consenta una crescita più solida e inclusiva e ripristini la fiducia nella capacità del Paese di avviare riforme.

Il sistema fiscale e previdenziale e i servizi sociali in Italia possono fare di più per sostenere l’occupazione nelle aree a basso reddito e per la partecipazione del secondo coniuge alla vita lavorativa. Sussidi ai lavoratori e un reddito minimo garantito a un livello moderato stimolerebbero l'occupazione e ridurrebbero la povertà.

I fondi per le politiche di sviluppo regionale devono sommarsi, e non sostituirsi, alle spese ordinarie. Una maggiore efficacia delle politiche di sviluppo regionale e il rafforzamento delle capacità a livello locale aiuterebbero a ridurre il divario tra le regioni. 

Le esportazioni, il consumo privato e, più recentemente, gli investimenti hanno trainato la crescita, rafforzata da una transizione delle industrie esportatrici verso prodotti a più elevato valore aggiunto.